I grissini sono uno dei più celebri e diffusi prodotti della gastronomia piemontese e uno dei più noti della cucina italiana all'estero. Si racconta che furono inventati sul finire del XVII secolo per porre rimedio ai problemi di salute del giovane duca Vittorio Amedeo II di Savoia. Il fornaio di corte Antonio Brunero, sotto le indicazioni del medico, inventò questo alimento per poter nutrire il futuro Re incapace di digerire la mollica del pane. Il successo dei grissini fu particolarmente rapido, sia per la maggiore digeribilità rispetto al pane comune, sia per la possibilità di essere conservato anche per diverse settimane senza alcun deterioramento. Re Carlo Felice li mangiava anche agli spettacoli teatrali al Regio, Napoleone non sapeva rinunciarvi e se li faceva arrivare da Torino freschi freschi, Madama Felicita, figlia di Carlo Emanuele III, posò addirittura con un grissino in mano, neanche Re Sole, Carlo V, sapeva rinunciare ai petit batôns de Turin, come lo chiamavano i francesi. Ma chi di noi non ha mai mangiato un grissino, sgranocchiandolo per sfizio, o con avvolta intorno una bella fetta di prosciutto o usandoli come cucchiaini per assaporare della ricotta fresca? Di grissini ne esistono, a quanto ne so io, almeno due tipologie, diverse tra di loro più per la metodologia di lavorazione che non per gli ingredienti: i grissini "stirati"hanno pasta più morbida e possono quindi essere delicatamente tirati fino ad assumere la loro forma finale stretti e lunghi e i grissini"robatà" con pasta più consistente, che consente di essere arrotolata, sfregandoli col palmo delle mani, sulla superficie liscia di un tavolo. La mia ricetta non vuole assolutamente essere l'originale, nè dell'uno nè dell'altro, ma semplicemente la mia versione di un grissino semi integrale, che prende spunto per la formazione dalla tecnica dei tipici grissini robatà. Io li ho fatti semplicissimi, ma voi volendo potrete aromatizzarli come preferirete: origano, sesamo, cumino, liberate la vostra fantasia!
80 g di farina semi integrale di grano tenero
80 gr di farina di farro bianco
Sale marino integrale dolce di Cervia
3 cucchiai di olio evo
circa 6 cucchiai di acqua tiepida
olio extravergine d'oliva
Procedimento:
Iniziate sciogliendo due pizzichi di sale nell'acqua che avrete precedentemente dosato in un bicchiere. Sul piano da lavoro sistemate a fontana la farina e iniziate ad impastarla con l'olio e poi poco a poco incorporate l'acqua fino a che la farina sarà in grado di assorbirne. L'impasto dovrà risultare liscio e omogeneo. Prendere dei pezzi di pasta per creare i grissini. Fate come per gli gnocchi delle striscioline rotonde e lunghe, è importante che allunghiate questi filoncini non tirandoli ma mediante l'arrotolamento, la tecnica tipica dei grissini robatà di Chieri. Rivestite una placca di carta da forno e preriscaldate il forno a 180°C. Adagiate sopra i grissini e con l'aiuto di un pennellino spennellateli con un velo d'olio extravergine d'oliva. Spolverate la superficie con qualche cristallo di sale e infornate per 10/15 minuti circa, o comunque sino a leggera colorazione. Sfornate, lasciate raffreddare per qualche minuto e quindi servite. I grissini si mantengono fragranti qualche giorno in una scatola di latta per biscotti o in un vaso di vetro a chiusura ermetica.
Buon appetito!
Buona domenica!