Quantcast
Channel: La cucina di Esme
Viewing all 511 articles
Browse latest View live

Un abbraccio per tutti!

$
0
0
Si ricomincia! Eccoci di nuovo qui, riposati e rigenerati pronti ad iniziare un nuovo anno. Perché per me il nuovo anno almeno  psicologicamente  non inizia mai a gennaio, ma sempre a settembre.  Dopo la pausa estiva ricominciare la routine  quotidiana non è mai facile, quest’anno in particolare nella nostra casa sarà un pò particolare, mia figlia compirà 18 anni, dovrà preparare la maturità classica e se la legge non cambia i test d’ingresso a medicina... sopravviverò?! … Dimenticavo la ciliegina sulla torta,  in ufficio mi è stato affidato un nuovo incarico, bellissimo, altamente gratificante, ma molto fagocitante a livello di tempo ed energie, un vero tour de force  fortunatamente a tempo determinato, infatti da gennaio il lavoro rientrerà nella normalità e io sarò pronta e disponibile a dare supporto psicologico alla maturanda. Per cui vi chiedo venia fin d’ora,  ma non so se in questi primi quattro mesi riuscirò a mantenere l’impegno delle due pubblicazioni a settimana, ma prometto solennemente di dedicare almeno il week end al mio amatissimo blog e a voi !... Quanto chiacchiero!!!!!!!!! Lo so  me lo dice sempre anche mio marito, sono logorroica, ok ..torniamo a noi, come è andata la vostra estate? Meteorologicamente so che moltissime hanno avuto freddo e pioggia, io sinceramente non mi posso lamentare, durante il giro in Francia e poi al mare ad Agosto …neanche una goccia di acqua, certo sempre tempo instabile, ma in confronto alle notizie che leggevo … la mia è stata un’estate assolata!  Magari nel prossimo post vi parlo delle mie vacanze, ma ora lasciatemi augurare a tutti i ragazzi  che hanno appena iniziato o che stanno per ricominciare, un meraviglioso e proficuo anno scolastico! Ed ecco pronto un abbraccio biscottoso per tutti, grandi e piccini!...Grazie a Federica per la ricetta!



Ingredienti:
per l’impasto alla panna:
250 gr di farina di grano tenero bio 
100 gr zucchero a velo
100 gr burro
3 cucchiai di panna fresca
1 cucchiaio di miele d'acacia
1 uovo
Per l’impasto al cacao:
250 gr farina di grano tenero bio
100 gr zucchero a velo
100 gr burro
1 uovo
30 gr cacao amaro in polvere
20ml di latte freddo

Procedimento:
Preparate le frolle separatamente, a mano o nel robot come preferite. Io ho utilizzato quest’ultimo, procedendo in questo modo:  per l’impasto alla panna  inserite prima  il burro e lo zucchero, quando il composto sarà  ben montato, aggiungete la  panna, il miele, l’uovo ed in ultimo la farina. Lavorate bene fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo.  Per l’impasto al cacao inserite sempre prima il burro con lo zucchero, fate montare poi unite l'uovo, la farina, il cacao e per ultimo il latte necessario fino  ad ottenere un impasto omogeneo. Avvolgete i due panetti di impasto nella pellicola trasparente per alimenti e poneteli in frigorifero a riposare per almeno 30 minuti. Trascorso il tempo di riposo, prendete i due panetti di impasto  e staccatene dei piccoli pezzi della grandezza di una noce. Una noce di impasto alla panna  e una al cacao. Formate dei cilindretti del diametro di circa 1 cm e non più lunghi di 5/6 cm, unite poi il cilindretto al cacao con quello alla panna alle due  estremità dandogli la forma di una piccola ciambellina. Ponete i biscotti su una teglia foderata di carta forno  e fate cuocere in forno a 180°C per circa 15 minuti o comunque finchè la parte chiara del biscotto non risulterà dorata.
Buon appetito!






...buona giornata
e tanti abbracci!







Flowers finger food …. con burro aromatizzato all’erba cipollina

$
0
0
Sarà che fa ancora caldissimo, ma sabato al mercato c’erano dei contadini  con delle zucchine con dei meravigliosi fiori, ed io ne sono stata attratta proprio come un’ape! Sapevate che i fiori di zucchina oltre ad essere bellissimi e buonissimi hanno proprietà diuretiche e che  contengono vitamine A e C  e sono poverissimi di calorie essendo costituiti per il 94,3% di acqua ?  Questi fiori sono verdure poco caloriche, povere di carboidrati, con una porzione trascurabile di lipidi e con poco più di un grammo e mezzo di proteine per 100g di parte edibile.  Per quel che concerne i sali minerali è strabiliante  il contenuto in ferro, ovviamente rispetto al gruppo alimentare di appartenenza. Al momento dell'acquisto è fondamentale che i fiori di  zucchina abbiano un colore brillante in tutte le loro sfumature e vantino una consistenza sufficiente a mantenerne la forma. Fiori scuri al vertice dei petali o tendenzialmente mosci vanno scartati. Un altro elemento determinante è il colore del pistillo; questo deve sempre essere di un giallo acceso e mai marrone. L'imbrunimento è un indicatore di contagio da funghi e muffe. Oltre al lavaggio, l'unico intervento essenziale alla preparazione alimentare di questi fiori è l'estrazione del pistillo, perché  se lasciato, può svolgere una discreta funzione amaricante.  A coloro che non hanno mai avuto il piacere di gustare questi fiori forse potrebbe sembrare strano dover mangiare i fiori della pianta anziché il frutto, le foglie o il fusto. In realtà, facciamo la stessa cosa con molti altri ortaggi: sono fiori commestibili i carciofi, i cavolfiori, i broccoli, le cime di rapa ecc. I fiori di zucchina sono una vera e propria delizia culinaria e possono essere cucinati in tantissimi modi, l'importante è che vengano sempre consumati freschi.
 

Ingredienti:
4 uova
12 fiori di zucchina
Pepe bianco q.b.
Erba cipollina q.b.
sale

per il burro aromatizzato:
50gr di burro ammorbidito
8/10 fili di erba cipollina
sale e pepe q.b.

Procedimento:
Iniziate con il preparare il burro aromatizzato. In una ciotolina, lavorate il burro che dovrà essere molto morbido con un cucchiaio quindi aggiungete l’erba cipollina tritata molto finemente, sale e pepe e lavorate per qualche minuto, aggiustando di sale e pepe se necessario. Dategli una forma cilindrica e mettetelo in frigo, così che possa riprendere la sua consistenza. In una padella antiaderente  versate un cucchiaio di olio, aggiungere i petali dei fiori di zucchine, che avrete precedentemente lavato, eliminando i pistilli e tagliato sottilissimamente. Conditeli con un pizzico di sale e fateli appassire  pochi  minuti.  In una ciotola mettete le uova con il sale, una macinata di pepe qualche filo di erba cipollina tritata finemente a coltello, sbattete bene e poi  versatele sui fiori. Usate una padella larga perchè la frittata dovrà risultare sottilissima.  Quando la frittata comincia a rapprendersi, scuotete leggermente la padella per staccarla. Quindi voltate la frittata facendola saltare o capovolgendola  con l’aiuto di un piatto. Finite di cuocerla e poi poggiatela su un piatto e lasciatela raffreddare e tagliatela a quadrotti. Sovrapponetene 4 uno sopra all'altro come nella foto e spalmate i primi tre con un velo di burro aromatizzato.Servite con delle forchettine da finger.
Buon appetito!






Buona giornata e 
alla prossima ricetta!


Little cakes with apricot

$
0
0
Cambiare macchina è molto facile
Cambiare donna un po’ più difficile
Cambiare vita è quasi impossibile
Cambiare tutte le abitudini
Eliminare le meno utili
E cambiare direzione

Cambiare marca di sigarette
O cercare perfino di smettere
Non è poi così difficile
È tenere a freno le "passioni"
Non "farci prendere" dalle emozioni
E "non indurci in tentazioni"

Cambiare logica è molto facile
Cambiare idea già un po’ più difficile
Cambiare fede è quasi impossibile
Cambiare tutte le ragioni
Che ci hanno fatto fare gli errori
Non sarebbe neanche naturale

Cambiare opinione non è difficile
Cambiare partito è molto facile
Cambiare il mondo è quasi impossibile
Si può cambiare solo se stessi
Sembra poco ma se ci riuscissi
Faresti la rivoluzione

Vivere bene o cercare di vivere
Fare il meno male possibile
E non essere il migliore
Non avere paura di perdere
E pensare che sarà difficile
Cavarsela da questa situazione
(Vasco Rossi)


Perché questa canzone? Semplicemente perché mi piace e mi andava di condividerla con voi. Un testo un pò ironico e un pò sarcastico come molti di Vasco, che parla di cambiamenti. Di un  cambiamento che passa attraverso piccole e grandi cose, ma sempre necessariamente attraverso piccoli e grandi movimenti del cuore. Il cambiamento  non è un valore assoluto in sé: dipende da quello che siamo, che eravamo e che siamo diventati, dipende dall’ energia e dalla ricchezza interiore che si riesce a mettere in campo.  Com’ero io vent’anni fa …e come sono ora, diversa certo… ora sono più matura, più sicura di me, ma mi piacevo allora e mi piaccio adesso. E questa  penso sia la sensazione più bella,  essere soddisfatti di come si è … certo non ho cambiato il mondo, ma ho imparato che cambiare opinione è sinonimo di intelligenza e saggezza, ho smesso di fumare, ho cambiato casa, vita e abitudini, ma ancora adesso “ non riesco a tenere a bada le emozioni e a non farmi prendere dalle passioni”….ma mi sta bene così perchè la vita  senza passioni ed emozioni è come un film in bianco e nero…ed io invece adoro i colori ….tutto l’arcobaleno!!!!!!!! In questo periodo sono oberata di lavoro come sapete, felice ma con pochissimo tempo libero, di conseguenza poco tempo anche per cucinare. Ma i dolci in casa non possono mancare, soprattutto per la colazione, ed allora ecco dei dolcetti facilissimi e veloci, sofficiosi ed umidi al punto giusto, nati per caso da un barattolo di pesche sciroppate da finire,  io li ho semplicemente guarniti con una grattugiata di cioccolata, ma voi liberate pure la vostra fantasia!




Ingredienti per 12 tortine:
120 gr di farina 00
60 gr di fecola
100 gr di zucchero di canna
2 uova bio
50 gr di olio evo
180 ml di panna
½ bustina di lievito per dolci
250 gr di albicocche sciroppate
Un pizzico di sale
Cioccolato per guarnire
Procedimento:
Frullate le albicocche dopo averle scolate dal loro sciroppo di conservazione. Poi  metteteli in una ciotola insieme alle uova, all’olio e alla panna. In un’altra ciotola setacciate  la farina , la fecola, il lievito , il sale  e lo zucchero.  Unite gli ingredienti secchi  a quelli liquidi , mescolate solo quel tanto che basta a fare amalgamare. Riempite  le formine per 2/3 e infornate a 180° areato per 20 minuti. Fate raffreddare e poi  grattugiate del cioccolato per decorare.
Buon appetito!



 


Buona giornata
e buon week end!




Ci coccoliamo?

$
0
0
Ieri mi sono dedicata una giornata di totale relax, ne avevo veramente tanto bisogno. Un giorno semplice, senza uscire, senza orologio, un giorno soft, con il ritmo lento e pigro, uno di quei giorni che ti rigenerano, ti ricaricano le batterie e ti danno lo sprint per ricominciare la settimana …e che settimana mi aspetta! Tre riunioni internazionali  all day, due pranzi di lavoro e una cena ufficiale….non ci voglio pensare ! Giornata di relax per cui fondamentalmente dedicata alla cucina, pranzo della domenica off course, ma soprattutto il dolce! Un dolce semplice, ma reso supergoloso dalla farcitura. La base di questa torta non è altro che la famosa  ciambella all’acqua di Adelaide Melles. Io, che non resisto se non ci metto del mio, l’ho rivisitata e usata per farne una piccola delizia perfetta per l’ora del tè con le amiche o per farsi una coccola!

Ingredienti per uno stampo da 24cm:
3 uova intere
200 gr. di farina 00
50 gr di farina di mandorle
220 gr. di  zucchero di canna
130 gr. di acqua
100 gr di olio evo leggero
1 bustina di vanillina
1 bustina di lievitoper dolci
un pizzico di sale
Mandorle a lamelle q.b.

Per la crema al cioccolato bianco:
½  litro di latte
6 rossi d’uovo
160 gr zucchero semolato
40 gr di fecola
160 gr di ottimo cioccolato bianco


Procedimento:
Mettete nel robot da cucina  le uova e montatele con lo zucchero fino a farle diventare spumose, aggiungete l’olio e l’acqua, amalgamate bene e poi piano piano sempre amalgamando unite la farina setacciata con il lievito e la vanillina. Foderate con carta forno una teglia, o se preferite imburrate e infarinate, versateci l’impasto ed infornate  a 180° circa,  per circa 40 minuti, farà fede la prova stecchino come al solito. Nel frattempo preparate la crema e mettetela a raffreddare, la mia ricetta la trovate qui.  Sfornate il dolce, lasciatelo  i primi  dieci minuti nella sua teglia e poi ponetelo su una gratella a raffreddare. Quando sarà ben freddo potrete comporlo. Per prima cosa dovrete tagliarlo in senso orizzontale per due volte, farcite i due dischi, ricoprendoli entrambi con la crema pasticcera al cioccolato bianco, assemblate gli strati e poi  coprite la superficie e il bordo con un leggero strato di crema, veramente un velo, a cui con tanta pazienza attaccherete le mandorle a lamelle.
Buon appetito!





 Buona giornata!






Cookies al doppio cioccolato

$
0
0
Mio marito e mia figlia comprendono perfettamente  la stretta relazione tra tanto lavoro in ufficio e poco tempo per cucinare e non borbattano mai. Accettano tranquillamente uno straccetto  veloce per cena o una fettuccina al pesto, ma quello che proprio non è accettabile da parte loro è trovare la scatola dei biscotti vuota. E così sabato pomeriggio oltre ad un pò di shopping con un’amica e il solito parrucchiere sono riuscita anche ad infornare un paio di teglie di questi favolosi e croccantosi  Cookies! I Chocolate Chip Cookies o semplicemente cookies, sono dei croccanti biscotti arricchiti da gocce di cioccolato, tipici della cucina americana. Secondo la storia, intorno agli anni '30  Ruth Wakefield inventò questi biscotti quasi per caso: lavorava in un albergo  ed era solita preparare per i suoi clienti dei deliziosi biscotti al burro e cioccolato.Un giorno si accorse di aver esaurito un ingrediente fondamentale per quella preparazione, il Baker’s chocolate (un tipo di cioccolato molto amaro e scioglievole, utilizzabile esclusivamente in cottura) e decise di sostituirlo con una barretta di cioccolato, ridotta in piccoli pezzi. Quando sfornò i biscotti notò che i pezzetti di cioccolato non si erano sciolti come accadeva di solito con il suo cioccolato morbido, ma erano rimasti croccanti e ben visibili. Ruth decise di servire ugualmente i biscotti ai suoi clienti, che apprezzarono il cambiamento. I nuovi biscotti ebbero subito un grande successo, e la ricetta divenne presto famosa in tutta l'America. Ancora oggi, i cookies di Ruth sono una delle preparazioni americane più conosciute al mondo. Come spesso accade per le ricette più note, anche di questi biscotti esistono svariate versioni, tutti però sono  friabili e con quel sapore di burro e zucchero, gradevolmente contrastato dalla presenza del cioccolato fondente nell’impasto. Insomma  biscotti  perfetti  da accompagnare ad una tazza di latte a colazione, per una merenda veloce,  ma anche perché no, per uno sfizio goloso dopo cena.




Ingredienti per circa 40 biscotti:
180 gr farina 00
175 gr di gocce di cioccolata (metà  bianche e metà nere)
1/2 cucchiaio di bicarbonato
100 gr burro
80 gr zucchero di canna
100 gr zucchero bianco
1 uovo

Procedimento:
Montate con la frusta elettrica il burro, precedentemente ammorbidito  a temperatura a ambiente, insieme ai due tipi di zucchero, poi  sempre seguitando a montare unite l’uovo. Quando si sarà ben assorbito, passate alla frusta a mano e aggiungete poco per volta la farina setacciata con il bicarbonato, quando sarà ben amalgamata unite le gocce di cioccolata. Foderate una teglia con la carta forno e con l’aiuto di un cucchiaino fate dei piccoli mucchieti (la grandezza di una noce) e metteteli ben distanziati  l'uno dall'altro perché in cottura si allargano. Cuocete a forno caldo a 180° in modalità areata per 15 minuti.
Buon appetito!






Buona settimana!


Oggi sono 18 ... buon compleanno amore!

$
0
0
18 anni

sono passati veloce come un battito d'ali di farfalla! 18 anni di amore, di emozioni, di trepidazioni, di soddisfazioni...eri uno dolce batuffolo nella culletta della clinica ed ora sei una donna pronta a spiccare il volo verso il tuo futuro, un futuro tutto da costruire, che io ti auguro meraviglioso, pieno d'amore e di tante soddisfazioni. Non riesco a scrivere ... le lacrime mi rigano il viso, troppe emozioni affollano il mio cuore...troppe persone che mancano a festeggiare questo compleanno speciale, ma sono i tuoi angeli custodi e non ti abbandoneranno mai, come mai ti abbandonerò io, qualunque via prenderai, qualunque scelta farai, ricorda che le mie braccia saranno sempre aperte perchè non si è mai troppo grandi per aver bisogno di una coccola, o di un consiglio o di una spalla su cui piangere...tu chiama amore, ed io correrò. Come allora, che dovevo solo attraversare un corridoio, volerò da te ovunque tu sarai !





Buon compleanno 
amore mio!







La torta dei 18 !

$
0
0
Lunedì festa grande per la mia piccola grande neo diciottenne! Mia figlia è nata alle 13.25, per cui abbiamo deciso di iniziare i festeggiamenti stando a pranzo a casa tutti insieme (evento eccezionale, capita solo nei week end) e proprio per il pranzo la sua mammina le ha preparato oltre alle sue pietanze preferite, questa torta forse un po’ infantile, ma tanto golosa e tanto allegra. Una torta che fa festa solo a guardarla e poi sopra c’erano 18 candeline a stelo multicolori!  La sera, la festa è proseguita a cena fuori con nonna, madrina, zii e cugini e altra torta e altre candeline …ma non è finita qui perché sabato sera si festeggerà ancora, ma senza grandi, questa volta lei e i suoi amici andranno a fare le ore piccole in un locale … mitici 18!!! Tornando alla torta della foto altro non è che una chiffon cake al cioccolato, farcita con ganache al cioccolato e rivestita e decorata con kitkat e smarties a volontà ……..10000 calorie a forchettata, ma che goduria!!!



Ingredienti:

230 gr di farina 00
60gr di cacao amaro
6 tuorli
340 gr di albumi
290 gr di zucchero semolato fine
120 gr di olio evo leggero
195 ml di acqua tiepida
1 bustina di lievito vanigliato
8 gr di cremor tartaro
1 pizzico di sale

Per la ganache al cioccolato:
250 ml di panna liquida fresca
200 g di cioccolato fondente
50 g di burro

Per decorare:
kit kat ( 3 confezioni famiglia)
Smarties ( 4 tubetti)

Procedimento:
Iniziate preparando la ganache al cioccolato. Versate la panna in un pentolino e scaldatela a bagno maria insieme al burro.Mescolate e attendete che arrivi quasi a bollore. Versate quindi nel composto il cioccolato tagliato a coltello a pezzi piccoli e mescolando scioglietelo completamente. Spegnete il fuoco e appena sarà tiepido, ponete il composto in frigorifero. Ricordate che quando il composto sarà freddo e di conseguenza anche più denso, prima di utilizzarlo per la torta dovrete  montarlo  con uno sbattitore elettrico fino a quando non risulterà cremoso e soffice.Intanto che la ganache si raffredda, preparate la base della torta. Mettete in una ciotola: farina, zucchero, lievito e sale setacciati. Senza amalgamare aggiungete: olio, tuorli e acqua  e lasciate riposare. Nel frattempo montate a neve fermissima gli albumi con il cremor tartaro. A questo punto riprendete la ciotola ed amalgamate tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo e poi unite un poco per volta gli albumi montati, mescolando con delicatezza dal basso verso l'alto. Versate il composto nello stampo di alluminio non imburrato. In questo caso io non ho utilizzato lo stampo classico da chiffon cake  perché  per scelta estetica non volevo il buco, comunque per questa torta  potrete  utilizzare qualsiasi altro stampo, verrà sempre bene,  l'importante è che sia sempre di alluminio leggero e con i bordi alti. Infornate la torta a 160° per 50 minuti e poi aumentate a 175° per altri 10-15 minuti. Vale sempre la prova stecchino. Estraete lo stampo dal forno e lasciate raffreddare la torta capovolta per circa un'ora. Lo stampo originale è già dotato di piedini che però non sono sufficientemente alti e si corre il rischio che si crei troppa umidità sotto la torta, lasciandola bagnata. Sollevate quindi lo stampo appoggiando i tre piedini su tre bicchieri della stessa altezza. Se utilizzate, come in questo caso,  uno stampo senza foro centrale o uno classico a ciambella, questo procedimento diventa più complicato. Ma cercate comunque di aiutarvi con la fantasia e di appoggiare lo stampo rovesciato su dei sostegni che permettano di tenere il tutto in equilibrio senza far rovinare il dolce, ma facendo si che possa raffreddare completamente capovolto.  Una volta che la torta sarà completamente fredda ( io l’ho preparata il giorno prima) potete procedere con la farcitura e le decorazioni. Tagliate la torta a metà e farcitela con la ganasche al cioccolato, poi ricomponetela e con l’aiuto di una spatola spalmate un velo di ganache su la superficie e sui lati della torta, così che possa fare un pò da colla per le decorazioni. Sistemate tutti intorno i kitkat tipo palizzata  e mettete sulla superficie gli smarties a volontà. Ultimate stringendo il tutto con un nastro colorato e formante un bel fiocco. Mettete la torta in frigo per un’oretta, ma ricordatevi di rimetterla a temperatura ambiente 15 minuti prima di servirla. Ovviamente il passaggio frigo ecc. dipende molto dalla temperatura esterna, qui a Roma è stato necessario il raffreddamento perché siamo ancora in pieno agosto!
Buon appetito!







 Buona giornata
e alla prossima ricetta!



La mia spatola o la mia sciabola?

$
0
0
Non sto parlando di armi , anche se come sapete, praticando mia figlia scherma,  le sciabole a casa mia non mancano, parlo invece di un pesce che viene chiamato in ambedue i modi. Il pesce Sciabola, localmente noto come “spatola”, vive in profondità variabili tra i 100 ed i 400 metri, ed abita le acque di Campania, Calabria e Sicilia. Deve i suoi nomi dialettali alla forma del suo corpo che fa appunto pensare ad una sciabola essendo  sottile e lungo e con la pelle color argento brunito. La Spatola può arrivare a due metri di lunghezza, è priva di squame ed ha una cresta sulla parte posteriore della testa e la pinna dorsale e quella anale sono poco pronunciate. Appartiene al grande gruppo dei pesci azzurri e, come tale, ha un ottimo sapore e ottime proprietà nutritive. È un pesce magro, particolarmente digeribile e con un buon contenuto di acidi grassi omega 3,  un vero e proprio toccasana per il nostro benessere. Le sue carni sono bianche, consistenti e molto saporite per cui  perfette per ricette light amiche della bilancia e della salute. A casa mia dopo una settimana di feste, cene e dolci ipercalorici un bel piattino di questo pesce gustoso e dietetico direi che è perfetto!



Ingredienti per 2 persone:
400 gr di pesce spatola fatto a filetti
400 gr di pomodorini pachino
2 cipolline novelle
olive di Gaeta (circa 20)
sale
olio evo

Procedimento:
Affettate le cipolle e mettetele in una padella antiaderente con un filo di olio evo, facendole rosolare leggermente, aggiungete  i pachino divisi a metà e le olive denocciolate. Salate, date una  mescolata e lasciate un paio di minuti scoperto, poi aggiungete una generosa spruzzata di vino bianco e appena avrà sfumato coprite e lasciate che i pomodorini appassiscano e formino il tipico sughetto. A questo punto mettete i filetti di pesce spatola con la parte della pelle a contatto con la padella, fate cuocere sempre coperto per circa 10 minuti, girando il pesce una sola volta.
Buon appetito!






Mia figlia ringrazia ancora
  tutti coloro che, qui e su FB,
 con commenti e messaggi privati
hanno voluto partecipare alla sua gioia! 
 Siete stati dolcissimi 
vi abbraccio e .....alla prossima ricetta!








E' arrivato il freddo....e il profumo di cannella!

$
0
0
Le mezze stagioni non esistono più! Non è solo il classico tormentone, ma un vero dato di fatto almeno nella mia città,  il problema è la velocità  in cui  il tempo riesce a cambiare. A Roma siamo abituati da sempre a cambi stagionali in 8/10 giorni, ma a mia memoria non era mai successo di passare dalla torrida estate al gelo dell’inverno in nove  ore! Mercoledì scorso mi sono alzata, ho indossato sandali, pantaloni di lino,  una t-shirt a mezza manica e sono andata in ufficio ..temperatura alle 9.00 circa 25°/30° …… sono uscita alle 18.30 e fuori ad aspettarmi ho trovato  un vento gelido di tramontana e una temperatura  scesa improvvisamente di oltre 10°… la mia auto ne segnalava per la precisione 16°.  Vi sembra normale?!  Sono passata dal  condizionatore accesso al coperta sul letto in un nano secondo!  E da voi come va?  Comunque non vorrei essere fraintesa, non mi sto lamentando dell’arrivo del freddo, anzi lo desideravo tanto, mi lamento del cambio repentino che crea problemi e soprattutto rischia di far ammalare le persone, oltre a cogliermi totalmente impreparata  nell’aspetto “cambio di stagione”.  Fatto ovviamente obbligatoriamente ieri  e di corsa, sabato scorso al mare in costume e sabato questo volendo a sciare …ma si può ??!!   Quando il freddo arriva una delle cose più belle  è accoccolarsi sul divano con una tazza di tè caldo e un biscottino  e allora per riscaldare il vostro week end vi lascio  delle  profumatissime madeleines  con  chips di mele aromatizzate alla cannella, la ricetta delle chips la trovate qui. Provatele sono deliziose!


Ingredienti per circa 24 madeleines:
125 gr di farina 00
125 gr di burro
100 gr di zucchero semolato
3 uova
2 cucchiai abbondanti di miele  di acacia
½ cucchiaino di lievito
1 cucchiaino di cannella
20/30 gr di chips di mela
Sale

Procedimento:
Fate  fondere il burro e mettetelo  a raffreddare. Nel frattempo, in una ciotola,  unite le uova con lo zucchero e il miele e lavorate  gli ingredienti per alcuni minuti con una frusta a mano, fino ad ottenere una crema soffice e spumosa. Setacciate la farina con il lievito, la cannella, un pizzico di sale e aggiungetela  nella ciotola poco alla volta facendola cadere a pioggia dal setaccio, seguitando sempre a lavorare il composto con la frusta. Amalgamate infine il burro, unendolo poco alla volta. Sigillate la ciotola con della pellicola trasparente e mettete in frigo per un minimo di sei ora, ma anche fino a 12 ore. Ricordate che è lo shock termico che fa venire la famosa gobbetta alle madeleines.  Passato il tempo necessario togliete la ciotola dal frigo e aggiungete le chips di mela tritate grossolanamente e mescolate con un cucchiaio, ungete  di burro lo stampo da madeleines e infarinatelo, scrollate l’eccesso di farina e riempite con l’impasto  ogni cavità fino a  2/3 di altezza. Infornate in modalità areato  a 180° per 12/13 minuti. Buon appetito!






Buon fine settimana!









Le fave dolci o fave dei morti

$
0
0
Probabilmente io non riesco a sentire la festa di halloween perché semplicemente in Italia non veniva festeggiata quando io ero piccola. Non so di preciso da quanti anni anche nel nostro paese abbiamo assimilato questa festa tipicamente anglosassone, ma nella vita di  mia figlia c’è sempre stata, per cui da brava mamma ho comprato maschere, ragnatele e zucche,  ho truccato visi mostruosi ed ho preparato biscotti  e dolcetti terribili….ma solo per amore senza assolutamente crederci o condividere, eppure sono una gran festaiola, ma questa   notte fatta di mostri, fantasmi e  streghe è totalmente fuori dalle mie corde, non mi ha mai né affascinato né incuriosito. Per cui sinceramente la crescita di mia figlia in questo senso è stata una vera liberazione, non sono più coinvolta in queste preparazioni, lei seguita a festeggiare tutti gli anni, ma ormai va nei locali con i suoi amici ed io sono felicissima di non dover cucinare ragnetti e dita mozzate, per cui niente preparazioni culinarie per Halloween nel mio blog,  ma invece un biscotto legato alle nostre italiche tradizioni culinarie e più specificatamente alla variante romana, anzi trasteverina, delle fave dei morti.
Parlo di variante perché è usanza preparare questi piccoli biscottini in occasione del 1 e 2 novembre, festività di Ognissanti e commemorazione dei defunti, in tante regioni italiane con  forme  però leggermente diverse e con  piccole aggiunte tipo cacao o alchermes,  ma l’ingrediente principale è e rimane la mandorla. Il loro nome, probabilmente, deriva dal fatto che nel mondo classico si utilizzavano le fave vegetali nei riti funebri, soprattutto quelle nere. Il nero, simbolo del mistero per antonomasia, è molto raro tra i vegetali. Secondo una antichissima tradizione le fave costituivano un mezzo di comunicazione diretto tra l'Ade, il mondo dei morti, collocato fisicamente nelle profondità terrestri,  ed il mondo dei vivi. Ciò è probabilmente spiegabile con il colore del fiore delle fave, che è bianco maculato di nero. Le macchie, inoltre, sembra che siano disposte a forma di "tau" greca, la prima lettera di "tanatos", che significa morte.  Durante le cerimonie funebri nell’antica Roma venivano sparse fave sul feretro e  il "pater familias" percorreva di notte la casa, facendo offerte di fave nere agli spiriti degli antenati, gettandosele dietro le spalle. La tradizione della commemorazione dei defunti è ben radicata nella cultura romana e le fave vere e proprie sono state nel tempo sostituite dalle fave dolci o fave dei morti, conosciute anche come i biscotti di Ognissanti.  Quella che vi lascio è la ricetta di un vecchio pasticcere trasteverino che ha allietato con i suoi dolci tantissime domeniche della mia infanzia, e che passava, bontà sua, alcune ricette alla mia mamma.


Ingredienti:
150 gr di mandorle sgusciate e pelate
150 gr di zucchero semolato
300 gr di farina 00
2 uova bio
50 gr di burro a temperatura ambiente
1 cucchiaino di cannella in polvere
Zucchero a velo

Procedimento:
Scaldate una padella antiaderente a fuoco medio e tostatevi  le mandorle per 4/5 minuti, mescolandole spesso. Lasciatele raffreddare e frullatele con qualche cucchiaio di  zucchero fino a ridurle in polvere. Mescolate il composto di mandorle con lo zucchero rimasto, la farina setacciata e la cannella. Impastate con il burro a pezzetti e le uova fino ad ottenere una pasta omogenea, consistente ma morbida. Sulla tavola infarinata formate dei cordoncini di 1.5 cm  di diametro e ritagliateli a pezzetti di 2 cm circa. Incidete il centro di ciascun biscottino con un taglio poco profondo e allineateli, a mano a mano  che li preparate, sulla placca ricoperta di carta forno. Scaldate il forno a 170° e cuocete i biscotti per circa 20 minuti. Fateli raffreddare sulla gratella e spolverizzateli con lo zucchero a velo.
Buon appetito!








Buon week end!






Tagliatelle con pesto di pistacchi, mandorle e pomodorini secchi

$
0
0
Mio fratello l’altro giorno, al rientro da un viaggio d’affari in Sicilia,  mi ha portato in regalo un sacchetto di oro verde…i mitici ed ineguagliabili pistacchi di Bronte.  Questa varietà di pistacchio è in assoluto la mia preferita con il suo colore verde smeraldo brillante e il suo profumo. Leggo sul piccolo depliant allegato che gli alberi non si concimano, non si irrigano, si trattano pochissimo e si potano un paio di volte, per eliminare i rami secchi e togliere le gemme negli anni “di scarica”. Il pistacchio, infatti, un anno produce e un anno riposa e, durante quest’ultimo, i contadini eliminano le poche gemme spuntate sui rami in modo che la pianta possa immagazzinare tutte le energie per esplodere nella stagione successiva. I pistacchi come il resto della frutta secca hanno tantissime proprietà benefiche. Per esempio se ne mangiamo l’equivalente di una tazzina al giorno terremo lontane le malattie cardiache, diminuiremo il colesterolo LDL (quello più rischioso) e attueremo anche una valida prevenzione contro il cancro. Alcuni ricercatori della Pennsylvania State University hanno scoperto che questi frutti sono particolarmente ricchi di antiossidanti e proteggono le cellule dai radicali liberi. In particolare, hanno riscontrato che nei pistacchi è presente un notevole livello di luteina (un potente antiossidante alimentare), beta-carotene e gamma-tocoferolo. Il beta-carotene si trasforma in vitamina A e svolge un’azione preventiva nei confronti delle neoplasie, mentre il gamma-tocoferolo, una comune forma di vitamina E, tiene lontane le malattie del cuore. La luteina poi è importante per la vista e per la pelle. Questi antiossidanti evitano che le pareti dei vasi sanguigni si ricoprano di colesterolo, causando infiammazioni. Il pistacchio è uno dei  migliori spuntini offertici dalla natura. Una manciata di questi semi oleosi come merenda, a metà mattino o il pomeriggio, risulta molto nutriente e ricca di fibre e antiossidanti: in effetti, tra tutti i tipi di frutta a guscio il pistacchio è quello che assicura più benefici nutrizionali per caloria. In cucina possono essere utilizzati in vari modi: per guarnire piatti di carne o di pesce, per preparare salse e insalate,  per insaporire torte, biscotti e budini, ed anche come in questo caso per preparare un ottimo pesto per condire la pasta.



Ingredienti per 4 persone:
350 gr di fettuccine all’uovo
50 gr di pomodorini secchi + quelli per guarnire
100 gr di pistacchi (pesati sgusciati)
Parmigiano Reggiano  grattugiato q.b.
2/3 foglie di  Basilico
10 mandorle pelate
Aglio
Sale q.b.
Olio evo q.b.

Procedimento:
Per prima cosa mettete i pomodorini a rinvenire in una ciotolina con acqua tiepida. Poi cuocete per circa 5 minuti in acqua bollente i pistacchi sgusciati, il tempo necessario per ammorbidire la buccia, poi scolateli ed eliminate la buccia. A questo punto mettete nel mixer, i pistacchi freddi, le foglie di basilico lavate e asciugate,  lo spicchio di aglio, le mandorle e i pomodorini secchi strizzati e tagliuzzati, aggiungete un pò di olio e iniziate a frullare, seguitando ad aggiungere olio fino ad ottenere una crema omogenea, aggiustate di sale. Mettete a lessare la pasta e nel frattempo mettete il pesto nella ciotola da portata dove condirete la pasta, allungate con un paio di cucchiai di acqua di cottura e aggiungete una manciata di parmigiano e mescolate. Quando le tagliatelle saranno pronte,  scolatele e versatele nella ciotola mescolate bene e se serve aggiungete un filo di  olio. Impiattate e guarnite con pomodorini secchi e qualche mandorla.
Buon appetito!





Buona giornata!



Speedy ciabatte integrali e ... le bombe d'acqua!

$
0
0
Una volta c’era il temporale ora ci sono le bombe d’acqua., una volta c’era il vento ora ci sono le trombe d’aria  …  la natura si è stufata! Ci ha dato mille avvertimenti, ma noi niente ce ne siamo fregati. Questo mondo splendido regalatoci dai nostri avi pensavamo arrogantemente e ignorantemente durasse per sempre senza reagire mai. Testardi abbiamo seguitato a deforestare, ad inquinare, ad emettere gas serra … questo per parlare della globalità del problema. Poi ovviamente non dobbiamo dimenticarci delle situazioni locali:  la corruzione dei politici, i soldi tolti al risanamento del territorio e agli interventi strutturali per spostarli su altre ipotetiche “emergenze” o  la semplice mancanza di pulizia delle strade, che semplice non è, visto che un tombino non pulito sotto la pioggia crea una strada allagata con conseguente traffico in tilt, e  il manto stradale? Ne vogliamo parlare... non so nelle vostre realtà, ma a Roma le strade sono piene di buche e  in questi giorni di pioggia  smottamenti e buche possono diventare una trappola pericolosissima per automobili e motorini, nascoste come sono dall’acqua e dalle foglie cadute. Per non parlare delle voragini che si aprono dopo il temporale dove prima c’erano le  buche. Dimenticavo la ciliegina sulla torta gli alberi pericolosi e pericolanti … scusate lo sfogo ma  la situazione di Roma è inaccettabile, è sempre stata difficile, ma il grado di abbandono di questi ultimi anni fa male al cuore. Comunque fuori piove, la caldaia si è rotta l'altro giorno, per cui sono senza acqua calda e senza termosifoni (ma finalmente domani l’aggiustano) le scuole sono chiuse e io che faccio? …  faccio il pane... ciabatte integrali, ma con il metodo speedy! E se non amate la farina integrale e volete la versione con farina di grano duro la potete trovare qui.



Ingredienti:
dosi per 6 ciabattine
250gr di farina integrale rimacinata a pietra
250 gr di semola di grano duro bio
400 ml. di acqua tiepida
½ cubetto di lievito di birra
1 cucchiaino di miele di acacia
1 + ½  cucchiaino di sale


Procedimento:
Setacciate insieme le due farine e mettetele in una ciotola formando la classica fontana. Mettete a sciogliere il lievito ed il miele in parte dell’acqua tiepida mescolate e quando sarà ben sciolto aggiungetelo alla farina.  Mescolate velocemente  semplicemente con una forchetta, poi aggiungete il resto dell’acqua e  in ultimo il sale, sempre mescolando solo con la forchetta. Risulterà un composto appiccicoso e non liscio (deve essere così).  Poi  spolverizzate tutta la superficie con abbondante farina di semola e mettete a lievitare per un'ora e mezza. Trascorso il tempo necessario, riprendete l'impasto e con l’aiuto di una lecca pentola  riversatelo direttamente sulla leccarda che avrete precedentemente coperto di carta forno e abbondantemente infarinata con la semola di grano duro. Durante questo passaggio bisogna fare  in modo che la parte infarinata rimanga  rivolta verso l'alto.  A questo punto dividete l'impasto in sei ciabattine (pagnottine)  fate in modo che rimangano leggermente  distanziati tra loro. Infornate  a 240° per circa 30' in modalità statica.  Trascorso questo tempo spegnete il forno e lasciate il pane dentro, il suo meglio lo dà dopo un paio d’ore , perché sarà ancora caldo ma la mollica avrà in questo modo perso l’umidità.
Buon appetito!








Buon week end!




Risotto alle vongole con pistilli di zafferano

$
0
0
Scusate, lo so sono molto assente in questo periodo sia dai vostri blog che dal mio, perdonatemi e comprendete. Come vi avevo già detto è un periodo tranquillo in famiglia,  ma pienissimo di lavoro e per me stessa, e di conseguenza per il blog,  rimane a stento il fine settimana. Oggi vi voglio parlare di una spezia che adoro, forse anche un pò per genetica avendo una mamma abbruzzese: lo zafferano. Una spezia antichissima che si ricava dagli stigmi del fiore di Crocus sativus, una pianta erbacea perenne. Il nome Crocus deriva dal greco Kroke, che significa "filamento", per gli stigmi filamentosi che porta al centro della corolla. Viene citato già nel papiro Ebers, nel Cantico dei Cantici e nell’Iliade, e nel corso dei secoli gli sono state attribuite proprietà curative ma ha anche avuto fama di afrodisiaco e questa sua peculiarità è ricordata dal mito greco di Crocus. Secondo il mito tali filamenti simboleggiano un legame d'amore tra la ninfa Smilax e il giovane Krokos, un amore destinato a finire con la morte del giovane. Si narra che gli dei, impietositi, trasformarono la ninfa in salsapariglia e il giovane in croco, per far sì che i due potessero vivere uno accanto all'altro. Per questo mito gli antichi Greci usavano porre sulle tombe degli amanti morti per amore un fiore di Crocus. La raccolta di questi preziosi fiori si effettua in autunno, di mattina al sorgere del sole, prima che il calice si apra e gli stigmi che portano la polvere d'oro si possano rovinare.  Lo zafferano oltre a rendere gustosi e saporiti diversi piatti, è una miniera di sostanze preziose per l’organismo,  essendo uno dei più potenti antiossidanti naturali ci aiuta a contrastare i famosi e malefici radicali liberi, responsabili dell’accelerazione dell’invecchiamento cellulare. Inoltre questa spezia favorisce le funzioni digestive, stimola l’apparato digerente, aumentando la secrezione di bile e di succhi gastrici. Per questo è molto usato anche nella preparazione dei liquori digestivi. L’uso dello zafferano in cucina,  spazia dall’antipasto al dolce, ma le combinazioni migliori si hanno con il riso, i crostacei, i frutti di mare, le carni in umido e le salse delicate. In questi casi il gusto dello zafferano arricchisce, colora ed esalta i sapori.Per me oggi risotto!





Ingredienti per 4 persone:
380 gr di riso carnaroli
400 gr di vongole fresche tipo lupini
1 lt di brodo vegetale
200 ml di vino bianco
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
burro
1 pizzico di pistilli di zafferano
prezzemolo
1 spicchio d'aglio
Sale

Procedimento:
Sciacquate le vongole, mettetele in una ciotola con acqua e sale e lasciatele spurgare per un paio d'ore,  dopodiché risciacquatele e trasferitele in una pentola in acciaio con un cucchiaio di acqua, coprite e mettete sul fuoco vivo per circa 5 minuti per consentire l’apertura dei gusci. Scolate le vongole, sgusciatene più della metà e lasciatene il resto con le valve per decorare i piatti. Filtrate la loro acqua di cottura (che sarà calda), mettetela in una tazza e metteteci dentro i pistilli di zafferano a “rinvenire” per almeno 20 minuti. Fate appena dorare l'aglio in una pentola con l'olio e una noce di burro. Eliminate l'aglio e aggiungete il riso, fatelo tostare ben bene poi  alzate il fuoco e bagnate con il vino bianco, lasciate che evapori,  poi abbassate il fuoco e iniziate ad aggiungere 2 mestoli di brodo bollente. Mescolate sempre e, quando il liquido sarà quasi assorbito, aggiungetene altro brodo. A metà cottura invece del brodo aggiungete il liquido delle vongole in cui avrete fatto rinvenire gli stimmi di zafferano e sempre mescolando portate a cottura, nel caso aggiungendo altro brodo. Spegnete il fuoco e aggiungete le vongole sgusciate, mescolate e trasferite il risotto in un piatto da portata, guarnite con le vongole lasciate da parte e con del prezzemelo tritato.
Buon appetito!







Buon fine settimana!
 





Torta di nocciole senza farina, senza burro e senza olio

$
0
0
Mi aspetta un’altra settimana di super  lavoro, una di quelle in cui è come se uscissi il lunedì mattina da casa e tornassi il venerdì sera, visto che rientrerò solo per dormire. Fagocitata tra riunioni, pranzi e cene di lavoro, un'agenda fittissima di impegni purtroppo non decisa da me, diciamo che avrei preferito una leggera diluizione nell'arco di al meno 15 giorni, ma c'est la vie! Un post velocissimo perchè vado verameente di frettissima, ma non volevo farvi sentire troppo abbandonati e così ecco qui virtualmente per tutti voi  una fetta di torta deliziosa e velocissima da fare. Una torta con solo tre ingredienti, dove fanno da padrone le meravigliose nocciole piemontesi. La varietà di nocciolo coltivata in Piemonte è la Tonda Gentile Trilobata. La cui produzione è concentrata nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria, in un area compresa tra le colline delle Langhe, del Roero e del Monferrato. La denominazione I.G.P. garantisce agli utilizzatori ed ai consumatori la qualità e l'autenticità del prodotto. Cercatele anche nella vosrta città e sentirete la differenza, un profumo ed un sapore ineguagliabile.




Ingredienti per uno stampo da 23 cm di diametro:
4 uova
130 gr di zucchero semolato
250 gr di nocciole tostate
zucchero a velo per guarnire

Procedimento:
Tritare grossolanamente le nocciole tostate.  Sbattere a mano  i tuorli con lo zucchero finchè non diventano spumosi,  aggiungete la metà delle nocciole tritate  e mescolate bene. Montare gli albumi a neve con un pizzico di sale e incorporatene delicatamente la metà al composto iniziale. Mescolate dal basso verso l’alto. Poi aggiungete il resto delle nocciole tritate, mescolate ancora e poi incorporate delicatamente il resto degli albumi montati a neve. Mescolate ancora sempre dal basso verso l’alto. Trasferire l'impasto in una tortiera foderata di carta forno. Cuocere in forno per 35/40 (più 40 minuti)  a 180 gradi statico. Lasciate raffreddare nello stampo e servite coperto di zucchero  a velo.
Buon appetito!







 Buona vita e 
alla prossima ricetta!












Biscotti solo albumi con mandorle e cioccolato

$
0
0
Quest'anno mi voglio fare
un albero di Natale
di tipo speciale,
ma bello veramente.
Non lo farò in tinello,
lo farò nella mente,
con centomila rami
e un miliardo di lampadine,
e tutti i doni
che non stanno nelle vetrine.
Un raggio di sole
per il passero che trema,
un ciuffo di viole
per il prato gelato,
un aumento di pensione
per il vecchio pensionato.
E poi giochi,
giocattoli, balocchi
quanti ne puoi contare
a spalancare gli occhi:
un milione, cento milioni
di bellissimi doni
per quei bambini
che non ebbero mai
un regalo di Natale,
 e per loro ogni giorno
all’altro è uguale,
e non è mai festa.
Perché se un bimbo
resta senza niente,
anche uno solo, piccolo,
che piangere non si sente,
Natale è tutto sbagliato.
(Gianni Rodari) 

Il mese più bello dell’anno è arrivato, adoro Dicembre! Adoro abbellire la mia casa, tirare fuori dal garage tutti gli scatoloni, preparare l’albero grande in salone e quello più piccolo in camera di mia figlia, mettere le luci in terrazzo e tirar fuori tutta la collezione dei miei Babbi Natale. Il clima che si respira per la città mi mette allegria, in questo periodo  adoro perfino infilarmi nel traffico o nei centri commerciali super affollati per andare a fare le compere natalizie. Lo so sono un po’ strana, ma nella realtà credo non sia  altro che il fanciullino di Pascoliana memoria che in questo mese di  festa emerge prorompente e mi fa vivere questo periodo con un aurea ottimista e a volte fin troppo buonista. Adoro le canzoni di Natale, in questo momento mentre scrivo, per esempio,  sto ascoltando un CD natalizio di Michael Bublé che mi hanno regalato lo scorso anno, bellissimo! E ....adoro biscottare!!! Ho appena finito di sfornare tre teglie di biscotti, una  cosa che, come molti di voi sanno,  adoro fare sempre, ma  in questo mese mi piace particolarmente.  Questi di oggi  per me evocano ricodi felici, sanno di vacanze di Natale, di neve e di montagna perchè la ricetta mi è stata data proprio durante una delle nostre settimane bianche durante il periodo festivo e visto che quest'anno, per vari motivi, non possiamo allontanarci da Roma ed invece San Martinio di Castrozza mi manca tantissimo ho deciso di iniziare il mio biscottare natalizio proprio con queste piccole golosità.  


Ingredienti:
80 gr di cioccolato fondente di ottima qualità
100 gr di mandorle pelate
180 gr di zucchero a velo
2 albumi
1 bustina di vanillina

Procedimento:
Per prima cosa fate tostare le mandorle, o in forno o in un padellino antiaderente, per pochi minuti e poi fate fondere a bagno maria il cioccolato. Quando le mandorle saranno ben fredde tritatele al mixer, mettetele in una ciotola e  aggiungete il cioccolato fuso.  In un’altra ciotola montate gli albumi  a neve unendo lo zucchero a velo poco per volta. A questo punto  unite  la montata di albumi e zucchero al cioccolato, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto e in ultimo mettete la vanillina. Foderate una teglia con della carta forno  e con l’aiuto di un cucchiaino fate dei mucchietti  ponendoli ben distanziati sulla teglia,  tendono ad allargarsi parecchio in cottura. Cuocete in forno caldo a  160° per 20 minuti.
Buon appetito!






  Buon Dicembre 
e buona vita !




Gingerbread ovvero gli omini di pan di zenzero

$
0
0
Ormai in casa mia da parecchi anni non è Natale senza i famosi Gingerbread. Mia figlia li adora e anche noi e poi diciamoci la verità mettono allegria sanno di infanzia felice, di attesa di Babbo Natale e per un’eterna bambina  romantica come me sono perfetti soprattutto per le colazioni dei giorni di festa.  L'Omino di Pan di Zenzero o Gingerbread Man  è il simpatico protagonista dei tradizionali biscotti natalizi nei paesi nordici e questo lo sanno tutti, ma sapete anche la sua storia o meglio conoscete la sua favola?
"C'era una volta un'anziana coppia che non aveva figli. Durante un particolare inverno freddo e silenzioso, marito e moglie si sentivano tristi e soli. Così l'anziana signora decise di creare un bambino dando forma ad un impasto. Prese la farina, lo zucchero e le uova. Scelse alcuni ingredienti di stagione che aveva disponibili, come lo zenzero e le spezie dall'anima piccante e mescolò con cura e con amore tutti gli ingredienti. Stese la pasta e la plasmò in un biscotto gigante, dandogli una testa, due braccia e due gambe, in modo che sembrasse proprio un bambino. Lo decorò con cura, aggiungendo bacche invernali per creargli gli occhi e la bocca e farlo sorridere, sistemò i bottoni della camicia e gli altri dettagli, vestendolo a festa come avrebbe fatto con un bimbo vero. Depose la sua creazione nel forno caldo, per portarlo alla vita e trasformarlo in un bellissimo dolce: ecco nato l'omino di pan di zenzero! Ma appena uscito dal forno, l'omino di pan di zenzero tutto sorridente saltò fuori dalla teglia e scappò via dalla finestra gridando: "Non puoi prendermi, non puoi prendermi, sono l'omino di pan di zenzero!"  Durante la sua fuga l'omino di pan di zenzero incontrò vari animali:  un maiale,  una mucca,  un cavallo e tutti tentarono di mangiarlo. Ma nessuno di loro fu abbastanza veloce o furbo  da riuscirci. Fino a che l’omino dal temperamento pepato non incontro la furbissima e bugiardissima volpe che con uno stratagemma prima si finse amica e poi se lo pappò! Tradizionalmente nei paesi nordici i genitori  raccontano  questa favola ai loro bambini  anche per impartire loro una lezione  di vita importante: il mondo esterno può essere molto pericoloso  per un bambino  che si allontani troppo presto dai genitori e dalla tranquillità della sua casa per affrontare il mondo da solo. Una favola che vuole essere un monito  affinché  i bimbi seguano  la guida dei genitori  gli unici in grado di difenderli dai pericoli principali.




Ingredienti per circa 30 biscotti:
300 gr. di farina 00
115 gr. di burro
80 gr. di zucchero di canna
120 gr. di miele
40 g zenzero fresco tritato fine oppure 4 g di zenzero in polvere
4 g cannella in polvere
1.5 g di (ognuno) noce moscata, pepe nero, chiodi di garofano tritati
3 g di bicarbonato
2 g di sale
1 uovo bio

per la glassa
200 gr. di zucchero a velo
4 cucchiai di acqua calda
coloranti alimentari

Procedimento:
Mettete nel contenitore del  robot da cucina inserendo le lame,   la farina, lo zucchero di canna, il bicarbonato e le spezie. Aggiungete il burro freddo a pezzetti  e il miele. azionate a media velocità, fino a ottenere un composto bricioloso. In ultimo unite anche l'uovo e impastate ancora qualche istante fino a ottenere una palla. Avvolgete l’impasto di pan di zenzero nella pellicola trasparente e ponetelo in frigorifero per circa 2 ore. Trascorso il tempo necessario, stendete l’impasto con un mattarello fino ad ottenere una sfoglia dello spessore di 4 mm. Con le apposite formine  ricavate i vostri omini.   Infornate in modalità areata a 180° per circa 15 minuti. Preparate  ora la glassa all'acqua per la decorazione. Mettete in una ciotola lo zucchero a velo e unite l'acqua amalgamando bene con una frusta piccolissima o in mancanza con un cucchiaino. Suddividete la glassa in più coppette e aggiungete in ognuna un po' di colorante.  Decorate i biscotti di pan di zenzero con la glassa come più vi piace e come la vostra bravura vi permette, come vedete i  miei sono semplicissimi. Il mio esercito natalizio è pronto….quanto durerà? Pochissimo, ho una divoratrice compulsiva in casa :) 
Buon appetito! 






Se cercate altre ricette natalizie
 cliccate qui 
e buon dicembre!






Brioche alla Nutella tipo Flauti

$
0
0
Natale è anche il mese in cui ci si scambiano piccoli regali tra le persone a cui si vuole bene, familiari, amici e  colleghi. Ma un regalo  non  deve necessariamente essere costoso a volte basta, o dovrebbe bastare, anche il pensiero.  Ed è proprio questo che oggi voglio fare. Vorrei donare questa ricetta “ rifatta per lei “ ad una donna dolcissima solare e allegra, una donna che ha sempre tempo tra tutti i suoi impegni per passare a trovare le amiche, per darci il buongiorno, per infonderci sempre il buon umore. Questa donna speciale che reputo un’amica, anche se solo di penna, come si sarebbe detto un tempo, si chiama Simona e questi golosissimi flauti sono per la sua nuova rubrica. E se per caso non conoscete il suo blog correte a visitarlo ci troverete tantissime ricette deliziose e una padrona di casa intelligente e modesta  una persona rara di questi tempi dove tutti cercano solo disperatamente di emergere e di apparire a discapito di ogni cosa. Buon dicembre Simo e buona vita amica mia !   




Ingredienti:
150 gr di Lievito Madre (o mezzo panetto di ldb)
200 gr di Farina Manitoba
300 gr di farina 00
120 gr di zucchero semolato
1 uovo bio
1 yogurt bianco
200 ml di latte
30 gr di olio evo
1 cucchiaino di miele di acacia
Nutella qb

Procedimento:
Sciogliete il lievito madre con un pò di latte, aggiungete il miele, lo yogurt, l'uovo e lo zucchero. Amalgamate bene  ed aggiungete un poco alla volta il latte, l'olio e la farina setacciata. Se non usate la planetaria, ma fate a mano ricordatevi che per ottenere un buon risultato dovete impastare parecchio, fino ad ottenere un panetto liscio e con una buona incordatura. A questo punto mettetelo a lievitare al caldo e lontano da correnti d'aria fino al suo raddoppio,  io uso sempre il vecchio metodo "sotto la coperta", occorreranno circa 3 o 4 ore. A questo punto trasferite l'impasto sulla tavola, stendetelo e ricavate dei rettagoli di circa 10x15 cm. Su uno dei due lati corti fate 5 tagli  profondi circa fino a  metà del lato lungo. Ponete un cucchiaio abbontante di nutella nella parte del rettangolo senza tagli. A questo punto arrotolateli su se stessi partendo dal lato corto senza tagli. Una volta formati adagiateli su una teglia coperta da carta forno, ricordatevi di distanziarli parecchio perchè ora ha inizio la seconda lievitazione.  Mettete la teglia dentro il forno spento e lasciateli lievitare altre 6/7 ore. Trascorso il tempo necessario,  spennellateli con un pò di latte ed infornateli  in modalità statica a 180° per circa  20 minuti. Sfornateli, lasciateli freddare su una gratella e serviteli con zucchero a velo.
Buon appetito!








Buon dicembre
 e buona vita!








Biscotti natalizi alle nocciole

$
0
0
"...è bene tornare bambini qualche volta
e non vi è miglior tempo che il Natale,
allorchè il suo Onnipotente fondatore
era egli stesso un bambino... "
C.Dickens

I giorni pre Natale sono sempre indaffarati  ma quest’anno il lavoro, fino all’ultimo minuto, mi ha aggravato un pò la situazione. Comunque finalmente sono in ferie  per cui ora posso finalmente entrare al 100% in clima natalizio e ovviamente  dedicarmi  ai preparativi della cena della vigilia. Mi dispiace di non essere riuscita a postare nei giorni scorsi nessuna idea per le prossime feste, ma ho avuto tempo  di cucinare solo per la sopravvivenza, come dice una mia amica. Comunque se siete ancora in cerca di idee qui  ho raccolto alcune ricette adatte al periodo. Oggi vi lascio gli ultimi biscottini preparati questa mattina semplici, ma deliziosi... ovviamente vestiti a festa! Scusate il post lampo, ma la cucina mi aspetta! Buoni preparativi a tutti!!!!!!!!!!!!!!! 





Ingredienti:
150 g di farina semintegrale macinata a pietra (oppure farina 00)
100 gr di farina di nocciole
100 g di zucchero a velo
30 g di nocciole tritate
170 g di burro freddo
2 tuorli d' uovo
un cucchiaio di acqua fredda
1 bustina di vaniglina
un pizzico di sale

Per la glassa all’acqua:
200 gr di zucchero a velo
4 cucchiai circa di acqua calda
Colorante alimentare verde q.b.

Procedimento:
Preparate la frolla come preferite a mano o nel  robot da cucina. Io ho utilizzato quest’ultimo, inserendo le lame e frullando prima le farine con il burro, poi  lo zucchero e la vaniglina, poi senza spegnere  ho aggiunto le uova e l’acqua  fino a formare la classica palla. Estraete il composto dalla ciotola del robot e passatelo sulla tavola, lavorate qualche minuto a mano  inglobando le nocciole tritate lavorate fino ad ottenere un bel composto liscio, quindi  avvolgete nella pellicola e mettere a riposare nel frigo per almeno un' ora. Trascorso il tempo di riposo, riprendete la frolla e  stendetela su un piano tra due fogli di carta forno.  Tagliate i biscotti della forma che più vi piace, io ho usato formine natalizie, quindi foderate una teglia con la carta forno e allineate i biscotti  uno accanto all'altro. Cuocete  in forno già caldo a 180° per circa 15 minuti, quindi sfornate e lasciateli raffreddare su una gratella per dolci.  Nel frattempo preparate la glassa all’acqua. Iniziate ponendo lo zucchero a velo ben setacciato in una ciotola. Portate dell’acqua a ebollizione in un pentolino e aggiungetela allo zucchero un cucchiaio alla volta mescolando e continuate a mescolare fino a sciogliere completamente lo zucchero ed eliminare così eventuali grumi. Se la glassa dovesse risultare troppo liquida aggiungete altro zucchero a velo, un cucchiaino alla volta, viceversa, se dovesse essere troppo compatta aggiungete poche gocce d’acqua. La glassa deve avere una consistenza vischiosa. Prendetene metà ponetela in un’altra ciotolina e  aggiungete una punta di colorante alimentare verde e  mescolate energicamente per ottenere un colore uniforme.  Una volta che i biscotti saranno freddi  decorateli a piacere con la glassa. Lasciateli asciugare bene poi se volete potrete confezionarli per dei piccoli pensieri di Natale.
Buon appetito!







Buon dicembre
e buona vita!



Buon Natale!

$
0
0
Se io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l'alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all'Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un pò di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.
In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d'ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock and'roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s'intende.
In piazza San Cosimato
faccio crescere l'albero
del cioccolato,
in via del Tritone
l'albero del panettone
in viale Buozzi
l'albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.

Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all'albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l'albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.
G.Rodari



Auguro a tutti i miei fedeli lettori
ai miei amici di penna o di tastiera
a tutte le persone a cui voglio bene 
e a tutti coloro che passano da qui
 anche solo per un'occhiata fugace
di trovare sotto l'albero quest'anno 
esauditi i loro desideri
non solo quelli che si possono comprare
ma soprattutto quelli chiusi a chiave nel cuore
e vi auguro di trascorrere serene e magiche giornate
accanto ai vostri cari.

Buon Natale!!!!! 






Le treccine alla ricotta di Montersino

$
0
0
Come avete trascorso il Natale? Spero sia andato tutto meravigliosamente bene, in serenità e con grandi abbuffate e bei regali. Il mio è trascorso in famiglia con fratello, cugini, nipoti e mia mamma, l'unica superstite della vecchia guardia come dice lei ! Babbo Natale/marito è stato buonissimo quest'anno e mi ha regalato la planetaria, rossa come la desideravo io, per cui prossimamente il blog sarà un'esplosione di lievitati! Oggi però vi regalo dei dolcini leggeri da una ricetta del mitico Montersino.  Io adoro Luca Montersino, tra tutti i grandi maestri lui è in assoluto il mio preferito. Ho tutti  i suoi libri e anche se non ho mai avuto la fortuna di poter seguire un suo corso da questi libri negli anni ho imparato tantissimo sulle tecniche e sugli ingredienti fondamentali e da lui ho copiato tante fantastiche  ricette.  Premesso che ovviamente questo non vuole certo essere un post pubblicitario, né l’uomo né il pasticcere ne hanno certo bisogno, è solo la mia voglia di  condividere con voi una sua ricetta tratta da uno dei libri che preferisco: Croissant e biscotti. Prendo spesso spunto tra queste pagine, chissà forse anche perché sono preparazioni adatte alla colazione e alla merenda, piccoli bocconcini di pura golosità che ci fanno sentire meno in colpa con la bilancia. In questi giorni post abbuffate poi queste treccine senza burro, né olio né uova sono perfette per allietare le nostre colazioni e quelle dei nostri cari con un dolcino goloso, ma leggero.




Ingredienti:
250 gr di farina
175 gr di zucchero semolato fine (250gr secondo Montersino ma io ho diminuito)
375 gr di ricotta di pecora
8 gr di lievito per dolci
5 gr di sale
1 gr di olio essenziale di limone, oppure buccia grattugiata
Per spennellare
1 uovo sbattuto (oppure latte) e zucchero semolato

Procedimento:
A mano o nell'impastatrice con il gancio a K, amalgamate la farina setacciata con la ricotta, lo zucchero, il sale, il lievito e la buccia grattugiata di un limone (oppure l'olio essenziale). L'impasto dovrà essere liscio,  ma non eccessivamente lavorato. Formate delle palline da circa 60 g ciascuna, quindi lavorate ogni pallina fino ad ottenerne un filoncino, poi piegatelo a metà e arrotolatelo su se stesso ottenendo una treccina. Adagiate le treccine ottenute su una teglia coperta con carta forno e spennellatele con l'uovo sbattuto oppure con un poco di latte. Spolverizzatele di zucchero semolato ed infornate a 180° per 15/20 minuti. Servite tiepide o fredde. Le treccine una volta cotte si possono surgelare. Prima di usarle, basterà lasciarle a temperatura ambiente 5/10 minuti e se volete, ma non è necessario, potrete anche scaldarle un attimo in forno bassissimo, o al micro.
Buon appetito!

 


Buona giornata!






Viewing all 511 articles
Browse latest View live