Ma perché lo fai ?
“Capisco che ti piaccia cucinare, ma ti ho osservato, ci metti tanto impegno forse anche troppo, mica ti pagano, ti comporti come fosse un lavoro! Non è solamente comprare il nuovo stampo o il nuovo ingrediente da provare, ma è tutto il resto. La scelta degli oggetti per le foto, la luce giusta e poi scatti e vai a controllare la foto e se non ti piace riscatti, e il tempo che passi al PC tra le blogger o ad informarti e poi gli eventi, ma perché?”
Chi poco, chi tanto questa solfa l’ho sentita tante volte, chi non è blogger non comprende questo mondo e spiegarlo non è semplicissimo. Però voglio rispondere qui per iscritto così che possa rimanere a futura memoria il famoso perché. Perché mi piace. Perché è la mia passione, perché anche nella giornata più nera, infornare dei semplici frollini o impastare una banale focaccia (che poi di banale in cucina non c’è nulla) mi fa star bene, mi isolo dal mondo, dimentico i problemi, riequilibrio il mio Yin e e il mio Yang. E sto bene proprio perché non è un lavoro, perché faccio solo perché amo e non perché devo. Cucinare è puro piacere per me, molto più che mangiare, piuttosto direi che adoro l’assaggio, cucinare e assaggiare e modificare o aggiustare meglio la mira, per poi arrivare all’ottimo, spesso all’eccellenza qualche volta alla perfezione! Mentre peso la farina non sono sola, mentre rompo le uova non sono triste, mentre impasto non sono preoccupata per la salute di qualche familiare o per il futuro di mia figlia, mentre tagliuzzo le verdure non mi interessa nulla degli ultimi casini dei nostri politici, mentre uso la frusta non mi importa di come va la borsa… Semplicemente io, la mia cucina, in una specie di limbo, dove il mio cervello può rilassarsi e rigenerarsi. Quando scrivo sul blog, a volte poche righe a volte fiumi di parole, sono di nuovo semplicemente io, senza sovrastrutture, senza condizionamenti. Posso per una volta, essere io a domandare a tutti quelli che mi chiedono il perché lo faccio, ma perché non dovrei ? C’è chi per rilassarsi fa yoga, chi per sfogarsi va dallo psicologo, chi per passione scala una montagna o si tuffa negli abissi marini. La mia cucina e il mio blog sono il mio mondo ideale, il mio spazio libero, il mio rifugio. Ed ora un grazie speciale a voi, dal profondo del mio cuore vi ringrazio di esserci sempre qui con me e per me. Me lo avete dimostrato in tanti in questo ultimo periodo ho ricevuto tantissime mail private piene di parole di affetto ed incoraggiamento. Siete speciali, questo nostro mondo è speciale e chi non lo vive forse non capirà mai quanto può essere bello e coinvolgente essere una blogger!
Ingredienti per 4 persone:
300gr riso carnaroli
400 gr di zucca pulita
50 gr di parmigiano grattugiato
100 gr di speck
Brodo granulare
Vino bianco
Olio evo
Scalogno
Sale
Rosmarino
Procedimento:
Mettete in una pentola di acciaio 350 gr di zucca pulita lavata e ridotta a dadini insieme con ½ litro di acqua, 2 cucchiaini di brodo granulare e un rametto di rosmarino, lasciate cuocere coperto fino a quando sarà quasi sfatta, a quel punto eliminate il rosmarino e frullate con il frullatore ad immersione. Lasciate da parte la crema di zucca e nel frattempo mettete, in una pentola per cuocere il riso, un filo di olio evo, il resto della zucca a dadini, lo scalogno tritato e fate rosolare. Aggiungete il riso, fatelo tostare molto bene e sfumate con del vino bianco. Aggiungete tutto in un colpo la crema di zuca e mescolate bene, portate il riso a cottura aggiungendo al bisogno del brodo caldo. Mentre il risotto cuoce, tagliate lo speck in piccole strisce sottili, disponetelo in una padellina antiaderente senza nessun condimento e fatelo tostare bene, mescolando spesso in modo che non bruci o secchi troppo, deve diventare croccante. A cottura ultima del riso spegnete il fuoco e mantecate il risotto con abbondante parmigiano, lasciate riposare 2 minuti e servite guarnito con lo speck croccante.
Buon appetito!
Buona giornata !